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“Colline Teramane Montepulciano D’Abruzzo” Docg Riserva Mastrobono

D’un superbo rosso violaceo intenso, questo vino rosso Montepulciano d’Abruzzo profuma elegantemente di mora, cioccolato e tabacco. Al palato presenta dei tannini setosi di rara persistenza. È un vino fermo da meditazione, super strutturato, complesso nei profumi e nel corpo. Il Mastrobono riserva matura per 24-36 mesi in botti grandi di legno e minimo 12 mesi in bottiglia.

Da 28,00 / 0,75 l

DENOMINAZIONE

Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG Riserva

FORMA DI ALLEVAMENTO

Filare, guyot semplice

VITIGNO

Montepulciano 100%

ANNATA

2014

GRADAZIONE

14,5% Vol.

RESIDUO ZUCCHERINO

Tracce

TEMPERATURA DI SERVIZIO

18 – 20 °C

FORMATO BOTTIGLIA

Borgognotta Storica da litri 0,75 e Borgognotta Storica Magnum da litri 1,5

TERRENO

Medio impasto

IMBOTTIGLIAMENTO

Imbottigliato all'origine da LA QUERCIA
Morro d'Oro (Te) – Italia

Contiene solfiti

Prodotto in Italia

Scheda tecnica Raccolta differenziata

ALTITUDINE

210 – 260 m s.l.m.

VENDEMMIA

Raccolta manuale, ultima decade di ottobre previa selezione uve in vigneto.

VINIFICAZIONE

L’uva, privata del raspo, viene trasportata all’interno di serbatoi di cemento vetrificato. Il pigiato viene avviato alla fermentazione che avviene a temperatura controllata con picchi che non superano i 30 °C. La macerazione si protrae per circa 40 gg e oltre dopo la fine della fermentazione, con la movimentazione quotidiana della massa attraverso rimontaggi manuali. Dopo la svinatura, si lascia “riposare” sulle sue fecce per circa 7 mesi in serbatoi d’acciaio, per poi permettere l’evoluzione naturale del vino, facendolo maturare in botti grandi di rovere per 24 – 36 mesi. Il vino viene imbottigliato senza nessuna chiarifica e filtrazione, quindi viene affinato in bottiglia per circa un anno.

PRIMA ANNATA DI PRODUZIONE

2003

STORIA

L’origine dell’uva sembra essere comune alle altre tipologie a bacca nera del meridione, tutte chiaramente derivanti dalla Grecia. Il condottiero cartaginese Annibale, che tenne sotto scacco Roma per molti anni, dimostrò di apprezzarla, rinvigorendo uomini e cavalli con il vino prodotto nel territorio degli Aprutzi. Da più di due secoli va avanti la disputa sulla paternità del nome Montepulciano, conteso tra gli abruzzesi e i viticoltori di Montepulciano (SI).
La confusione nasce dalla similitudine di alcune caratteristiche ampelografiche e dalla capacità di produrre vini simili, anche se il Montepulciano primutico (primaticcio o anche precoce) risulta essere il prugnolo gentile, clone del sangiovese grosso, mentre l’uva degli Abruzzi è tardiva rispetto a quella toscana, da vini decisamente più strutturati, longevi e carichi di profumi e colore.
La confusione venne a crearsi nella Baronia di Carapelle, tenuta de’Medici in Abruzzo, areale nel quale vennero importate le prime tecniche viticole ed enologiche evolute dalla Toscana in Abruzzo. Il punto di partenza del Montepulciano attualmente coltivato in Abruzzo, dopo l’avvento della Fillossera (philloxera vastatrix), fu la zona di Torre de Passeri, nell’apertura della Valle Peligna verso l’Adriatico. Si ha notizia di produzione e commercializzazione di vino Montepulciano fin dal 1821 nella vallata del Pescara (presumibilmente nella zona di Tocco da Casauria – Bolognano dove risiedeva la famiglia Guelfi). Tale affermazione è documentata da un rarissimo documento manoscritto di proprietà dell’arch. Tommaso Camplone di Pescara. Da diversi archivi risulta anche che alcuni cloni scampati alla devastazione della fine dell’800 vennero reperiti nella Marsica, in vigne ad altezze alle quali la Fillossera non sopravvive. Recenti studi universitari di genetica vegetale, tuttavia, hanno stabilito che il parente più prossimo del vitigno Montepulciano è il vitigno Passerina.
Dalla vendemmia 2003 è stata concessa la DOCG alla sottozona Colline Teramane.

PRODUZIONE

La cura del vitigno: a metà inverno viene eseguita manualmente la potatura invernale, in primavera, prima del germogliamento, viene eseguita la legatura dei tralci; ad inizio estate si effettua la potatura verde e ad inizio agosto si procede ad un ultimo passaggio per sfoltire eventuali eccessi di produzione e cimare le viti. Il fondo non viene lavorato ma solo sfalciato, in modo da utilizzare i resti di sfalcio per facilitare la formazione di substrato. Il sistema di non lavorazione del fondo evita, inoltre, il trascinamento a valle di terra in caso di piogge torrenziali. A fine ottobre si procede con la raccolta e la successiva vinificazione delle uve.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Il Mastrobono Riserva è caratterizzato da un colore rosso intenso ed impenetrabile, al naso offre una miscela di profumi di confettura di prugne e amarene con richiami al cioccolato ed alla liquirizia con leggeri sentori di tabacco. Al gusto, il tannino perfettamente integrato e la materia fruttata ben fusa alle spezie avvolgono il palato in modo potente e persistente.

RICONOSCIMENTI

ONAV GUIDA PROSIT 2024
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane MASTROBONO RISERVA
Valutazione: DUE PROSIT ★★

GUIDA VINI BUONI D’ITALIA TCI 2023
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane MASTROBONO RISERVA
Valutazione: QUATTRO STELLE ★★★★

GUIDA VERONELLI 2023
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane MASTROBONO RISERVA
Valutazione: TRE STELLE ★★★

ABBINAMENTI

Il  Montepulciano D’Abruzzo DOCG Mastrobono Riserva è un vino rosso di grande potenza che può accompagnare una conversazione o la lettura di un libro, da bere da solo o con cioccolata fondente. Se degustato a pasto, consigliamo di abbinarlo a piatti a base di selvaggina ma anche arrosti di vitello, suino e agnello.
Un piatto tipico della regione da abbinare a questo rosso è la pecora alla Callara.

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